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Dieci semplici punti per capire cosa deve contenere una Rc Professionale per tutelare davvero le attività dei medici e degli odontoiatri, siano essi liberi professionisti o dipendenti. È partito da questo decalogo, stilato qualche anno fa a favore dei colleghi meno esperti, il dottor Ferdinando Barracano, consulente assicurativo dell’OMCeO veneziano, nella serata dedicata al mondo delle polizze, organizzata martedì 20 settembre 2022 nella sede dell’Ordine dalla Commissione Giovani, guidata da Luca Donolato.
«Il tema – ha sottolineato Andrea Zornetta, già coordinatore e oggi componente della Commissione, introducendo la serata – è di grande interesse non solo per i giovani ma anche per i colleghi più esperti. Parleremo di assicurazioni partendo ovviamente dalla Rc Professionale, che è quella che ci tocca di più, ma affrontando anche ciò che riguarda la nostra vita al di fuori del lavoro. La copertura a lungo termine, ad esempio, o la polizza infortuni… Tutti quegli accorgimenti che è giusto conoscere per avere una copertura a 360 gradi».

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«La Rc Professionale – ha spiegato il dottor Barracano con le sue collaboratrici Alessia e Valentina – è la garanzia non solo nei confronti dei pazienti, ma anche per qualsiasi ricorso vi possa capitare. La Legge Gelli consiglia, suggerisce di avere un massimale minimo di un milione di euro, ma in realtà bisogna capire chi sono i nostri pazienti. Per gli studi odontoiatrici, ad esempio, potrebbe arrivare un paziente con un danno per cui un milione di euro può non bastare. È bene ricordare che sottoscrivere la Rc Professionale è anche un obbligo deontologico».
Tanti i consigli arrivati dall’esperto, come ad esempio, per gli specializzandi sottoscrivere una polizza infortuni, morte e invalidità permanente, «perché chi entra in specialità – ha detto il consulente – non è coperto dalla struttura in cui lavora». O ancora:

  • la necessità di avere una copertura a tutela legale con una compagnia diversa da quella della Rc Professionale «perché quella insita nella Rc – ha aggiunto – esprime la volontà degli avvocati della compagnia, non la vostra, e farà gli interessi della compagnia. È bene essere protetti con la libera scelta di un legale di nostra fiducia»;
  • proteggere non solo se stessi, ma anche gli investimenti relativi al proprio studio o ambulatorio;
  • valutare una copertura personale contro gli infortuni o per malattia, soprattutto per i meno giovani, per proteggere se stessi e la propria famiglia «perché ad esempio – ha spiegato il consulente – può capitare un incidente a un libero professionista che per un certo periodo non può lavorare».

C’è poi un ABC specifico che i medici e gli odontoiatri devono tenere presente a tutela del proprio lavoro:

  • A come Azioni: attuare azioni per far fronte agli obblighi previsti dalla legge e per tutelare la propria persona, il proprio patrimonio e la propria professionalità;
  • B come Benefici: quelli derivanti dall’aver messo in atto le azioni possono essere molteplici e il professionista sarà tutelato anche negli adempimenti previsti dal Giuramento di Ippocrate, come soccorrere il prossimo in caso di emergenza e in modo improvviso con la serenità di essere sempre protetto dalla propria garanzia assicurativa, «perché molte polizze di Rc Professionale – ha aggiunto – eludono queste situazioni»;
  • C come Centralità: la centralità del medico deve essere sempre garantita e sostenuta «con polizze costruite come un vestito su misura».

Uscendo, poi, dalla Rc Professionale, il consulente ha sottolineato come potrebbe essere utile per i professionisti integrare le proprie coperture con dei plus legati alla perdita della capacità lavorativa, occhi e mani compromessi ad esempio, o con una rendita per non autosufficienza – esperienza che proprio il dottor Barracano sta promuovendo e sviluppando da anni – non tanto legata all’età o al sesso quanto alla collettività, a un insieme di individui, come ad esempio gli iscritti a un Ordine, che medici e odontoiatri potrebbero sottoscrivere anche per i loro genitori e che prevede anche la possibilità di incentivi per i caregiver.

Una panoramica ampia e dettagliata, quella offerta durante la serata, per un tema che si presta, però, sempre a nuovi sviluppi. «Sempre più spesso – ha concluso il dottor Zornetta – i nostri giovani collaborano o diventano dipendenti, anche di grosse strutture. Sono sempre meno interessati, invece, ad acquisire le realtà presenti sul mercato, gli studi medici dei colleghi più esperti. È una situazione di cui prendere atto: la Commissione Giovani, allora, sta lavorando proprio in questa direzione per sviluppare un’immagine chiara e dare ulteriori consigli utili, a vantaggio sia dei datori di lavoro sia dei collaboratori». Materia di un futuro approfondimento.

Chiara Semenzato, giornalista OMCeO Venezia