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Le lesioni cerebrali si sono rivelate troppo gravi - Dalle notizie a stampa Il suo assassino la stava cercando da tempo ed era in ospedale anche il giorno prima per lei - E' arrivato probabilmente con una spranga di ferro o un corpo contundente importante con l'idea di uccidere - Ha aspettato che la collega si chinasse per togliere il lucchetto alla sua bicicletta per tornare a casa dopo il lavoro e l'ha colpita alle spalle senza umana pietà.

Si può immaginare con quale diffusa e profonda sofferenza personale i suoi colleghi l'hanno soccorsa e curata in queste ore, ma i medici devono sempre restare lucidi e pensare anche agli altri pazienti e quindi in poche ore la diagnosi di Morte Cerebrale ed il consenso da parte di lei stessa già messo nelle volontà in origine e da parte della famiglia per la donazione degli organi - In ospedale non ci si ferma mai talvolta si riesce a rallentare un attimo per riflettere sul destino, sulla fragilità della vita di qualcuno, magari in fondo anche della nostra. Una vita intensa che può interrompersi improvvisamente, e tutto questo in mezzo alle costanti accelerazioni di tutti coloro che vestono una divisa bianca. e che si sentono per questo un pò protetti da infortuni e malattie. Non è vero, tutto può finire in un attimo. Grazie a Barbara Capovani per la sua scelta originaria e per quello che ha fatto durante la sua vita professionale ed un abbraccio alla famiglia ed a tutti i suoi colleghi - Ora si apre il momento della riflessione istituzionale sulla prevenzione di simili atti, ma questo si distingue dai tanti episodi drammatici della violenza contro gli operatori sanitari, per le caratteristiche particolari dell'episodio, per la sua premeditazione,visto che è un atto di delinquenza della massima gravità possibile culminato in un omicidio a sangue freddo. Giovanni LeoniIMG_5456.jpg